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Cassazione: legittimo il licenziamento per molestie sessuali anche se la vittima è un uomo - Studio Legale MP - Verona

Cassazione 2025: sì al licenziamento per molestie sul lavoro anche se la vittima è un uomo. Scopri cosa cambia per imprese e lavoratori.

La Cassazione conferma il licenziamento per molestie anche se la vittima è uomo. Cosa dice l'art. 2087 cc e come tutelare aziende e dipendenti.

Le molestie sul luogo di lavoro non conoscono genere. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 13748/2025, depositata lo scorso 22 maggio, affrontando un caso che sovverte lo stereotipo tradizionale: una lavoratrice è stata licenziata per aver molestato un collega di sesso maschile. La vicenda non solo pone l'accento sull'equilibrio tra tutela del lavoratore e poteri disciplinari del datore, ma amplia anche la portata dell'obbligo di protezione previsto dall'art. 2087 cc. Vediamo nel pratico cosa dice la giurisprudenza e cosa può fare il nostro studio legale in merito alla questione.

Quadro normativo

Ai sensi dell'articolo 2087 del Codice Civile , il datore di lavoro è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie a garantire l'integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti, prevedendo forme di prevenzione contro qualsiasi forma di molestia o abuso, compresi quelli perpetrati da altri lavoratori.

Come chiarito dalla Cassazione con l'ordinanza n. 13748/2025, anche i comportamenti allusivi, i commenti pesanti o le avance indesiderate costituiscono condotte lesive della serenità lavorativa, tali da giustificare provvedimenti espulsivi.

Spiegazione pratica

Nel caso esaminato, la lavoratrice si rivolgeva al collega commenti dal contenuto sessuale, creando un ambiente di lavoro imbarazzante e ostile. A fronte della denuncia, l'azienda ha avviato un'indagine interna e, riscontrando la fondatezza degli episodi, ha disposto il licenziamento per giusta causa. I giudici di merito avevano confermato la decisione datoriale, ritenendola proporzionata alla gravità della condotta. La lavoratrice ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che i fatti non hanno la rilevanza disciplinare attribuita.

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, precisando che:

  • le molestie, anche quando dirette verso colleghi di sesso opposto rispetto a quanto comunemente rappresentato, integrano una violazione degli obblighi di correttezza e rispetto reciproco,
  • l'obbligo di tutela grava in capo all'azienda, che deve intervenire a tutela della serenità dell'ambiente di lavoro;
  • il codice di condotta aziendale, sottoscritto dalla lavoratrice, prevedeva esplicitamente il divieto di comportamenti inappropriati a sfondo sessuale.
  • Non è quindi rilevante che la vittima fosse un uomo: la natura della condotta e l'effetto sulla salute psicologica e professionale del collega sono sufficienti a fondare il licenziamento.

Errori da evitare

Nel gestire situazioni analoghe, le imprese devono evitare due errori comuni :

  • Sottovalutare segnalazioni tra colleghi dello stesso sesso o con ruoli asimmetrici, il genere della vittima non influisce sulla gravità della molestia.
  • Agire senza una procedura interna formalizzata, ovvero è essenziale avere un codice di condotta approvato e diffuso, che consente di valutare i comportamenti e disciplinare proporzionalmente le violazioni.

Takeway - Punti Chiave

L'ordinanza della Cassazione n. 13748/2025 chiarisce, una volta per tutte, che le molestie sessuali sul luogo di lavoro sono condotte gravi, indipendentemente da chi le subisce. L'obbligo del datore di lavoro non si limita alla prevenzione, ma impone interventi tempestivi, anche estremi, come il licenziamento, quando la condotta mina la serenità del gruppo di lavoro.

Cosa può fare lo Studio per te

Il nostro Studio legale affianca le aziende in ogni fase di prevenzione e gestione delle condotte illecite in ambito lavorativo.

In particolare:

  • Redazione e aggiornamento del codice di condotta aziendale , personalizzato in base al settore e alle esigenze organizzative;
  • Formazione dei dipendenti e dei dirigenti su tematiche di compliance, mobbing e molestie;
  • Gestione operativa delle indagini interne , con supporto tecnico-legale per la raccolta delle prove e la valutazione della proporzionalità del provvedimento sanzionatorio;
  • Assistenza nei contenziosi derivanti da provvedimenti disciplinari, con difesa in giudizio dinanzi a tribunali del lavoro o Corte di Cassazione.

Inoltre, per il lavoratore che subisce comportamenti lesivi, offriamo una tutela specifica per agire in giudizio, documentare i fatti e ottenere un risarcimento o la cessazione delle molestie.

Hai bisogno di adeguare il tuo codice aziendale o affrontare una situazione simile in azienda? Oppure sei un lavoratore che ha subito condotte inappropriate e non sai come reagire? Contattaci subito, il nostro team è pronto a fornirti supporto operativo e legale per tutelare la tua posizione e agire in modo efficace, tempestivo e conforme alla normativa.

Autore: Avv. Marco Panato


Avv. Marco Panato -

Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).

E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.