Trovarsi con troppi debiti da pagare può sembrare un tunnel senza uscita. Le novità del 2025 in materia di sovraindebitamento offrono però una luce in fondo al tunnel, confermando che esiste davvero una via d’uscita per chi è in difficoltà economica. La giurisprudenza più recente ha rafforzato il principio della “seconda opportunità” per i debitori onesti (favor debitoris): non si tratta più di punire chi ha accumulato debiti, ma di aiutarlo a ripartire con regole chiare e procedure accessibili. Come recita un antico adagio latino, «dum spiro, spero» – finché respiro, spero – e oggi la speranza di liberarsi dai debiti è più concreta che mai.
Strumenti concreti per uscire dai debiti. Grazie al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (in vigore dal 2022) e alle interpretazioni fornite dalle sentenze del 2025, chi è sovraindebitato dispone di strumenti legali efficaci per affrontare la propria situazione. Ad esempio, puoi proporre un piano di ristrutturazione dei debiti sostenibile, ritagliato sulle tue effettive capacità di pagamento. Questo piano – simile al vecchio “piano del consumatore” della Legge 3/2012 (nota anche come legge “salva suicidi”) – permette di ridurre l’importo dei debiti e dilazionare i pagamenti sotto la supervisione del tribunale, spesso mantenendo beni essenziali come la prima casa. In alternativa, se la tua situazione è troppo compromessa per sostenere un piano, la liquidazione controllata del patrimonio consente di vendere i beni disponibili (o destinare parte del reddito) per soddisfare i creditori, bloccando pignoramenti e interessi. Al termine di questa procedura – generalmente dopo tre anni – i debiti rimanenti vengono cancellati, offrendoti il vero “fresh start”, cioè la possibilità di ripartire da zero senza il peso delle vecchie obbligazioni.
L’esdebitazione: un nuovo inizio a portata di mano. Il beneficio più atteso da chi è sommerso dai debiti è l’esdebitazione, ovvero la cancellazione totale dei debiti residui dopo aver completato la procedura. Le recenti pronunce hanno ribadito che questo “colpo di spugna” finale non è un’utopia ma una realtà concreta, riservata ai debitori meritevoli. Significa che, se hai agito in buona fede e hai collaborato con trasparenza durante la procedura, potrai davvero ottenere la liberazione definitiva dai debiti. «E quindi uscimmo a riveder le stelle», scriveva Dante Alighieri nella Divina Commedia: allo stesso modo, dopo un periodo buio si può tornare a vedere la luce. L’esdebitazione è proprio questo – uscire dall’oscurità dei debiti per rivedere le stelle della serenità economica. Importante però è la collaborazione: dovrai fornire tutti i dati e i documenti richiesti e non tentare di nascondere nulla, perché la legge aiuta solo chi è sincero e cooperativo. Questo principio non è una semplice formalità, ma il cuore etico della normativa sul sovraindebitamento: nemo tenetur ad impossibilia, nessuno è tenuto a fare l’impossibile, ma ciascuno deve fare la propria parte con correttezza.
Protezione anche per chi non ha nulla. Una delle novità più rilevanti introdotte dal Codice della Crisi (confermata dalle sentenze recenti) è la cosiddetta esdebitazione del debitore incapiente. Se ti trovi senza beni né reddito pignorabile – cioè possiedi solo i mezzi minimi per vivere – non sarai escluso dalla tutela. Anzi, la legge oggi consente la cancellazione di tutti i debiti anche in favore di chi è totalmente incapiente, a patto che la tua situazione non derivi da comportamenti fraudolenti o gravemente irresponsabili. In pratica, se ti sei indebitato per circostanze sfortunate e non hai davvero nulla da offrire ai creditori, puoi ugualmente chiedere al tribunale di essere liberato dai debiti. Questa procedura “a costo zero” per il debitore in difficoltà estrema rappresenta un fondamentale gesto di civiltà: lo Stato riconosce che persino chi è caduto molto in basso merita una chance di risollevarsi. Naturalmente occorre dimostrare di aver agito con onestà e di non aver aggravato volutamente la tua condizione, ma se sei in buona fede non devi temere – la legge è dalla tua parte.
Procedure familiari e tutela della casa. Le innovazioni normative rendono le procedure di sovraindebitamento più vicine alle esigenze reali delle famiglie. Oggi i membri dello stesso nucleo familiare possono presentare un’unica procedura congiunta, risparmiando tempo e costi, soprattutto quando la crisi ha origini comuni (ad esempio un’impresa familiare andata male, oppure spese mediche impreviste che hanno colpito tutto il nucleo). Questa possibilità di procedura familiare unificata evita doppie incombenze e assicura un approccio globale ai problemi economici della famiglia, con soluzioni coordinate. Un’altra tutela fondamentale riguarda la prima casa: le norme attuali permettono, in molti casi, di proteggere l’abitazione principale dal pignoramento. Ad esempio, se proponi un piano di ristrutturazione dei debiti, potrai prevedere il pagamento regolare delle rate del mutuo residuo e bloccare le azioni esecutive sulla casa in cui vivi. In sostanza, la legge vuole evitare che le famiglie perdano il tetto sulla testa a causa di una crisi temporanea, incoraggiando soluzioni che conservino i beni essenziali e favoriscano la ripartenza. Questa attenzione verso la dignità della persona e della famiglia è un segnale forte: il sistema non vuole più che chi è indebitato resti prigioniero dei propri debiti per sempre, ma che possa ricostruire il proprio futuro.
Da dove iniziare: consulenza e passi pratici. Se ti riconosci in una situazione di sovraindebitamento, il passo più importante è non aspettare che la situazione peggiori. Prima ti attivi, maggiori sono le possibilità di successo. In concreto, per avviare una procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento dovrai raccogliere i documenti che provano la tua situazione finanziaria (elenco dei debiti, redditi, spese, eventuali beni di proprietà) e rivolgerti a un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) o a un professionista esperto in materia. L’OCC è un ente nominato dal tribunale o accreditato dal Ministero, incaricato di aiutarti a elaborare il piano o la proposta di liquidazione e a gestire i rapporti con i creditori. Sarà questo organismo (o il professionista da te incaricato, ad esempio un avvocato specializzato) a guidarti passo dopo passo: dalla predisposizione della domanda fino all’omologazione da parte del giudice. A prima vista può sembrare un percorso complesso, ma con l’assistenza giusta scoprirai che le procedure sono fattibili e hanno costi sostenibili. Tra l’altro, per i casi di particolare difficoltà (come l’esdebitazione “senza utilità” del debitore incapiente) la legge prevede costi molto ridotti o addirittura azzerati, proprio per non scoraggiare chi ha davvero bisogno di aiuto. Ricorda: chiedere aiuto non è motivo di vergogna, ma un atto di coraggio e lucidità. Anche i giudici sottolineano che chi si muove con trasparenza e buona fede sarà premiato con la chiusura positiva della procedura.
Un futuro senza debiti è possibile. In definitiva, le sentenze della Cassazione nel 2025 confermano e rafforzano un messaggio di speranza: uscire dal sovraindebitamento si può, legalmente e definitivamente. Le nuove norme e l’orientamento dei tribunali mirano a reinserire le persone indebitate nella vita economica, evitando che errori passati o sfortune trascinino intere famiglie nel baratro. Se ti trovi in difficoltà con i debiti, sappi che non sei il solo e soprattutto che non sei senza via d’uscita. Migliaia di cittadini hanno già utilizzato queste procedure per cancellare debiti insostenibili e tornare a vivere serenamente. Immagina la sensazione di svegliarti la mattina senza il peso dei debiti: è una prospettiva reale che potresti conquistare seguendo il percorso giusto. Certo, la strada va affrontata con impegno e serietà, ma le tutele predisposte dalla legge ti accompagneranno in ogni fase, garantendoti equità e rispetto. Il sovraindebitamento non deve essere la fine, ma l’inizio di una nuova vita finanziaria più sostenibile. Come disse Seneca, «non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare»: oggi la rotta da seguire per uscire dai debiti è tracciata con chiarezza dalla legge, devi solo decidere di intraprenderla. Il consiglio finale è quindi semplice simpliciter: informati, affidati a professionisti competenti e non perdere la speranza. Con la giusta assistenza, potrai trasformare una crisi in un’opportunità di rinascita economica e personale. I tribunali, il legislatore e gli operatori del settore sono dalla tua parte - se ne ricorrono i presupposti - per aiutarti a ritrovare la tranquillità e lasciarti alle spalle i momenti più bui. La rinascita dal peso dei debiti è un percorso impegnativo, ma alla portata di tutti: il 2025 potrebbe davvero essere l’anno del tuo nuovo inizio.
Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).
E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.