Una recente pronuncia del Tribunale di Avezzano rappresenta un segnale forte per chi affronta una crisi d’impresa non strutturale ma reversibile. Con provvedimento del 22 aprile 2025, il giudice ha riconosciuto l’efficacia concreta della composizione negoziata e ha accordato misure cautelari decisive, tese a tutelare la continuità aziendale e a preservare il patrimonio dell’imprenditore.
La composizione negoziata della crisi è disciplinata dal D.L. n. 118/2021, convertito con modificazioni dalla L. n. 147/2021. Essa consente all’imprenditore in stato di difficoltà economico-finanziaria, ma con prospettive concrete di risanamento, di accedere a uno strumento volontario e stragiudiziale di gestione della crisi, con l’eventuale supporto di misure protettive o cautelari.
Ai sensi dell’art. 6, comma 1, del decreto, il giudice può infatti disporre misure a tutela dell’attività d’impresa, valutando caso per caso la necessità e la proporzionalità degli strumenti richiesti.
Nel caso esaminato dal Tribunale di Avezzano, la società ricorrente si trovava in uno stato di crisi non irreversibile. L’imprenditore, muovendosi tempestivamente, ha promosso l’attivazione della composizione negoziata presentando un piano di risanamento dettagliato e sostenuto da un apporto di finanza esterna, derivante dalla liquidazione di un immobile conferito da un socio.
L’esperto nominato, dopo aver esaminato i dati economici e il piano, ha confermato la sussistenza di concrete prospettive di risanamento. A fronte di ciò, il Tribunale ha:
Uno degli errori più comuni consiste nel sottovalutare i tempi: l’accesso alla composizione negoziata deve essere tempestivo. L’inerzia può compromettere ogni possibilità di risanamento.
Altro errore frequente è quello di presentare piani generici o privi di riscontro finanziario concreto. Il piano deve essere fondato su dati aggiornati, verificabili e, soprattutto, sostenuto da risorse reali, non mere intenzioni.
Infine, è fondamentale coinvolgere fin da subito un esperto qualificato e indipendente, che possa validare la percorribilità delle soluzioni proposte e facilitare il dialogo tra le parti.
Il provvedimento del Tribunale di Avezzano dimostra come la composizione negoziata non sia una semplice parentesi nel Codice della Crisi, ma possa diventare uno strumento decisivo per chi intende affrontare responsabilmente la difficoltà economica.
La decisione giudiziale ha ribadito che, laddove sussistano buona fede, visione strategica e un piano serio, la tutela dell’impresa è ancora possibile, anche attraverso misure forti e concrete come la sospensione delle garanzie e delle segnalazioni pregiudizievoli.
Se sei un imprenditore in difficoltà o un consulente che assiste realtà in crisi, è il momento di considerare seriamente la composizione negoziata. Agire per tempo, con trasparenza e preparazione, può fare la differenza tra il fallimento e la ripartenza. Un confronto con un professionista esperto può orientarti verso la strategia più adatta al tuo caso.
Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).
E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.