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"Animali in Agricoltura: Normative e Prassi per un Futuro Sostenibile e Etico - Studio Legale MP - Verona

"Verso un'Etica dell'Allevamento: Responsabilità Legali e Morali nell'Industria Zootecnica"


L'industria agricola ha sempre avuto un ruolo centrale nell'economia e nella società, ma è solo nell'ultimo secolo che la questione del benessere animale ha iniziato a emergere come un tema di rilevanza etica e giuridica. Questo articolo si propone di esaminare le normative vigenti relative all'allevamento degli animali da fattoria in Italia, analizzando le prassi correnti e proponendo vie per un futuro più sostenibile e rispettoso degli animali, con un occhio di riguardo verso il contributo che consumatori e aziende possono fornire.

 

Il Quadro Normativo Italiano e dell'Unione Europea (cenni)
In Italia, la tutela degli animali utilizzati a fini economici è principalmente disciplinata dal Decreto Legislativo n. 146 del 2001, che recepisce la direttiva europea 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti. Questa normativa stabilisce i principi generali di benessere che devono essere garantiti, come la libertà di movimento, l'accesso a cibo e acqua adeguati e la prevenzione di malattie. A livello europeo, il Trattato di Lisbona ha introdotto l'articolo 13 TFUE, che riconosce gli animali come esseri senzienti e richiede agli Stati membri di tenerne pienamente conto nella formulazione e nell'attuazione delle politiche agricole.

In particolare, in Italia, il benessere degli animali in agricoltura è regolato principalmente dalla legge n. 281 del 1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo", che stabilisce principi generali per la tutela degli animali e vieta maltrattamenti, abbandoni e uccisioni ingiustificate. Questa legge è stata integrata e modificata nel corso degli anni per allinearsi sempre di più alle direttive europee in materia.

A livello comunitario, il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) riconosce gli animali come esseri senzienti e impone agli Stati membri di tenere pienamente conto delle esigenze di benessere degli animali nell'elaborare e attuare la politica agricola comune, nonché nelle politiche relative al trasporto e al mercato degli animali.

Le direttive europee, in particolare la Direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali negli allevamenti, stabiliscono standard minimi per il benessere degli animali da allevamento, compresi quelli relativi all'alloggio, all'alimentazione, all'acqua, allo spazio e alla possibilità di esprimere comportamenti naturali. Questi standard sono poi stati recepiti e implementati nella legislazione italiana attraverso vari decreti e regolamenti.

Un aspetto cruciale del benessere animale in agricoltura è la pratica dell'allevamento intensivo, che spesso viene criticata per le condizioni di vita imposte agli animali. La normativa comunitaria e italiana cerca di bilanciare le esigenze produttive con quelle del benessere animale, ma è oggetto di un dibattito in continua evoluzione, alimentato da studi scientifici, pressioni etiche e richieste dei consumatori per prodotti derivanti da pratiche più sostenibili e rispettose degli animali.

Un altro punto di riflessione è il ruolo dei consumatori e delle aziende nel promuovere un futuro più etico e sostenibile. I consumatori hanno il potere di influenzare il mercato attraverso le loro scelte di acquisto, preferendo prodotti che garantiscono un certo standard di benessere animale. Le aziende, dal canto loro, possono adottare pratiche di produzione responsabili, ottenendo certificazioni che attestano il rispetto dei diritti degli animali e la sostenibilità ambientale.

Inoltre, la crescente attenzione verso le tematiche ambientali ha portato alla considerazione di come l'allevamento degli animali incida sul cambiamento climatico e sulla biodiversità. La normativa comunitaria, attraverso la Politica Agricola Comune (PAC), incentiva pratiche agricole più sostenibili, che includono anche il miglioramento delle condizioni di vita degli animali da allevamento.

 

Riflessioni Letterarie e Filosofiche
La letteratura e la filosofia hanno da sempre offerto spunti di riflessione sull'etica del rapporto tra uomo e animale. George Orwell, nel suo celebre romanzo "La fattoria degli animali", mette in scena una satira del potere e della società attraverso la vita degli animali in una fattoria, invitando a una riflessione sulle dinamiche di dominio e sfruttamento. Il filosofo Jeremy Bentham, già nel XVIII secolo, poneva l'accento sulla capacità di soffrire come criterio fondamentale per l'attribuzione di diritti morali, una considerazione che oggi guida molte delle normative sul benessere animale. L'interazione tra l'uomo e l'animale ha sempre occupato un posto di rilievo nel discorso filosofico e letterario, fungendo da specchio delle tensioni morali, etiche e sociali che caratterizzano l'esperienza umana. La letteratura, in particolare, ha spesso riflettuto e influenzato il modo in cui percepiamo e trattiamo gli animali, offrendo una visione che va oltre la legge e la politica, toccando le corde più profonde dell'etica e della coscienza collettiva.

Nella letteratura antica, gli animali erano spesso visti come simboli o allegorie di virtù umane o vizi. Esopo, con le sue favole, ha attribuito agli animali caratteristiche umane, invitando a una riflessione morale attraverso storie semplici ma profonde. Questa tradizione si è perpetuata fino ai tempi moderni, dove scrittori come George Orwell, con "La fattoria degli animali", hanno usato gli animali come metafore per esplorare temi di potere, oppressione e libertà, sollevando questioni morali implicite nell'uso e nel trattamento degli animali da parte dell'uomo.

Nel contesto filosofico, figure come Jeremy Bentham hanno posto le basi per l'etica animale con la celebre riflessione: "La questione non è, 'Possono ragionare?' né, 'Possono parlare?' ma, 'Possono soffrire?'". Questa domanda ha aperto la strada a un'esplorazione più profonda del concetto di senzienza e ha posto le basi per i diritti degli animali come questione di giustizia morale.

Il dibattito contemporaneo sull'etica animale è stato influenzato da pensatori come Peter Singer e Tom Regan, che hanno esplorato la sofferenza degli animali e il loro diritto intrinseco al benessere. Singer, con il suo principio di "uguale considerazione degli interessi", sostiene che gli interessi degli animali dovrebbero essere considerati alla pari con quelli umani, specialmente quando si tratta di sofferenza. Regan, d'altra parte, parla dei diritti degli animali come "soggetti-di-una-vita", con valori intrinseci indipendenti dall'utilità per gli esseri umani.

Queste riflessioni filosofiche hanno trovato eco nella letteratura contemporanea, dove autori come J.M. Coetzee, nel suo "Disgrace", esplorano la complessità delle relazioni tra umani e animali, evidenziando la vulnerabilità e la dignità degli ultimi. Coetzee, attraverso il dialogo interiore del protagonista, ci invita a considerare la nostra responsabilità morale nei confronti degli animali, una responsabilità che va oltre la legge e si radica in un senso di compassione e empatia universale. Occorre quindi una considerazione più profonda del rapporto con gli animali. Questo non solo arricchisce il discorso sul benessere animale, ma solleva anche domande fondamentali su come, come società e individui, definiamo e pratichiamo la giustizia, la compassione e il rispetto per tutte le forme di vita.

 

Verso un Futuro Sostenibile e Etico
Le aziende agricole moderne sono sempre più chiamate a rispondere a una domanda di trasparenza e sostenibilità da parte dei consumatori. Pratiche come l'allevamento a terra, l'agricoltura biologica e il benessere animale sono diventate non solo imperativi etici ma anche fattori competitivi sul mercato. I consumatori, dal canto loro, possono esercitare un'influenza significativa attraverso le loro scelte di acquisto, preferendo prodotti che garantiscano standard elevati di benessere animale e sostenibilità ambientale.
C'è un delicato equilibrio tra le esigenze economiche dell'industria agricola e la necessità di garantire un trattamento etico degli animali. La normativa vigente, seppur un passo nella giusta direzione, richiede un impegno costante per la sua attuazione e un'evoluzione continua per rispondere alle sfide emergenti. La giurisprudenza ha mostrato una crescente sensibilità verso questi temi, e la società civile, attraverso scelte consapevoli e informate, può contribuire a modellare un futuro in cui l'etica dell'allevamento non sia solo un ideale, ma una realtà quotidiana.

  • 06 novembre 2023
  • Marco Panato

Autore: Avv. Marco Panato


Avv. Marco Panato -

Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).

E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.