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Il D. Lgs. 231/01 ha introdotto per la prima volta in Italia la responsabilità degli Enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato commessi da persone fisiche nell’interesse o a vantaggio degli Enti stessi. È, in sostanza, una responsabilità autonoma dell’Ente per reati che nascono all’interno del proprio ambito e che va ad aggiungersi – distinguendosi – dalla specifica responsabilità dell’autore materiale dell’illecito.

Nei casi previsti dalla normativa del D. Lgs. n. 231/01, per escludere la responsabilità penale della società occorre:

  • L’adozione di un Modello di Organizzazione e Gestione idoneo a prevenire i reati previsti dal d.lgs. 231/01;
  • L’affidamento da parte della società del compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del modello ad un organismo autonomo chiamato Organismo di Vigilanza (OdV);
  • Le persone fisiche hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente il modello.

I DESTINATARI DELLE NORME SULLA RESPONSABILITÀ DA REATO (ART. 1 D.LGS. 231/2001): tutte le persone giuridiche private, cioè:

 

 

  • Le società e le associazioni fornite di personalità giuridica (tra cui le società di capitali e le società cooperative iscritte nel registro delle imprese);
  • Le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato che non hanno come scopo lo svolgimento di attività economica e che acquistano personalità giuridica ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2001 n. 361;
  • Le società di capitali e cooperative e tutti gli enti privati sprovvisti di personalità giuridica (le società a base personale e le associazioni non riconosciute).

LE SANZIONI PENALI A CARICO DELLA SOCIETÀ PER LA VIOLAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 231/2001

Pecuniarie

è prevista per ogni singolo reato presupposto con un esborso monetario fino ad un massimo di € 550.000,00 circa.

La sanzione pecuniaria è ridotta da un terzo alla metà nel caso in cui la società che fosse sprovvista di modello organizzativo, abbia provveduto ad adottarlo ex post dopo il fatto costituente reato.

Interdittive

tali sanzioni colpiscono l’attività societaria causando la limitazione temporanea delle attività e sono:

La sospensione e/o la revoca di autorizzazioni;

L’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e la revoca di quelli concessi;

Il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione;

Il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

Confisca

nei confronti dell’Ente è sempre disposta la confisca, ovvero la requisizione del prezzo e del profitto ottenuti dal reato. Per alcune tipologie di reato la confisca può avvenire anche “per equivalente”.

Pubblicazione della Sentenza

viene data comunicazione sui principali quotidiani nazionali a spese della Società.

Perché un Ente, un’Azienda dovrebbero dotarsi di un Modello 231?

Un Modello 231 adeguato ed efficace consente di evitare gravi sanzioni pecuniarie ed interdittive

  • Vantaggioso ai fini del conseguimento del “rating di legalità” (migliore immagine dell’impresa sul territorio e benefici di natura economica – il rating è riconosciuto dalle Pubbliche Amministrazioni in bandi e finanziamenti)
  • Consente l’assolvimento obbligo di vigilanza del Datore di lavoro in ambito antinfortunistico (art. 16 comma 3 D. Lgs. n. 81/2008) in tema di delega
  • Presunzione di assolvimento dell’obbligo di direzione o vigilanza nei casi di reati commessi da soggetti sottoposti all’altrui direzione (art. 7 comma 2 D. Lgs. n. 231/01)
  • Migliora la “compliance” e la reputazione aziendale

Ai fini di incentivare la realizzazione dei Modelli 231, e quindi di consentire alle aziende di adeguarsi alle disposizioni del D. Lgs. n. 231/2001 ed adottare un Modello Organizzativo, esistono anche agevolazioni e finanziamenti per parte delle spese a fondo perduto (es. bando Isi Inail 2017: sitobando).