Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Studio Legale MP - Verona logo
Patti Parasociali: perché possono essere fondamentali per il futuro della tua startup - Studio Legale MP - Verona

Guida per fondatori e investitori per navigare le complessità del Diritto Societario e blindare il successo dell'impresa

 

 

Introduzione: Il Patto Oltre il Contratto Sociale

 

Il percorso di una startup è un'avventura imprenditoriale e umana, un delicato equilibrio tra visione, capitale e, soprattutto, relazioni. Si fonda su un'idea condivisa e sulla fiducia reciproca tra i fondatori, un legame che deve evolversi e fortificarsi per resistere alle pressioni della crescita. Come affermava Henry Ford, "Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo". Questa massima cattura perfettamente l'essenza della sfida: trasformare un gruppo di individui talentuosi in un'organizzazione coesa e performante. Nel diritto societario, lo strumento giuridico che governa questa transizione cruciale, dal "rimanere insieme" al "lavorare insieme con successo", è il patto parasociale.  

I patti parasociali sono accordi privati, veri e propri contratti di diritto privato, che operano "para", ovvero a fianco, dell'atto costitutivo e dello statuto sociale. Non sono una mera formalità burocratica, ma rappresentano la vera "costituzione privata" dell'impresa, il documento in cui vengono scolpite le reali dinamiche di potere, le aspettative reciproche e le regole del gioco che legheranno fondatori, investitori e figure chiave. Mentre lo statuto delinea l'architettura esterna della società, visibile a tutti, il patto parasociale ne progetta la sala macchine interna, regolando con precisione chirurgica i rapporti di forza e le strategie di lungo termine.  

Questo articolo si propone di dimostrare come un patto parasociale meticolosamente redatto non sia un'opzione, ma lo strumento strategico più critico a disposizione di una startup per garantire stabilità, governare la crescita, prevenire conflitti potenzialmente distruttivi e, in ultima analisi, blindare il proprio futuro. La stipula di un patto non deve essere vista come un atto di sfiducia, bensì come la più alta espressione di lungimiranza professionale e di impegno condiviso verso un obiettivo comune.  

 

 

 

Sezione 1: Statuto vs. Patto Parasociale: La Doppia Architettura della Governance

Per comprendere appieno il ruolo vitale dei patti parasociali, è indispensabile delinearne la netta distinzione rispetto allo statuto sociale. Questi due documenti costituiscono la doppia architettura su cui si regge la governance di qualsiasi società, ma rispondono a logiche, finalità e regimi giuridici profondamente diversi. Lo statuto è l'atto pubblico che definisce la struttura legale della società e i suoi rapporti con il mondo esterno; il patto parasociale è l'accordo privato che definisce le reali dinamiche di potere e le aspettative all'interno del nucleo decisionale.  

La differenza fondamentale risiede nella loro efficacia giuridica. Lo statuto possiede un'efficacia "reale" e erga omnes, che significa che le sue clausole vincolano non solo i soci attuali ma anche tutti coloro che entreranno a far parte della compagine sociale in futuro. Al contrario, il patto parasociale ha un'efficacia puramente "obbligatoria" e inter partes: vincola esclusivamente i soggetti che lo hanno sottoscritto. Una delibera assembleare assunta in violazione di una clausola statutaria è invalida o annullabile; una delibera assunta in violazione di un patto parasociale è perfettamente valida ed efficace. La violazione del patto genera unicamente una responsabilità contrattuale tra i firmatari inadempienti, con il conseguente obbligo di risarcire il danno, ma non intacca la validità dell'atto societario.  

Questo principio dischiude un universo di implicazioni strategiche, riassumibili nelle seguenti macro-differenze:

Pubblicità e Riservatezza: Lo statuto è un documento pubblico, depositato presso il Registro delle Imprese e accessibile a chiunque. I patti parasociali, per loro natura, sono invece riservati e confidenziali. Questa caratteristica è di importanza capitale per una startup, che può così regolare aspetti sensibili – come le strategie di exit, le formule di valutazione delle quote o i diritti di veto – senza renderli noti a concorrenti, fornitori o al mercato in generale.  

Flessibilità e Modificabilità: Modificare lo statuto è un processo formale e rigido, che richiede una delibera dell'assemblea straordinaria con maggioranze qualificate e l'intervento di un notaio. Un patto parasociale, essendo un contratto, può essere modificato con un semplice accordo scritto tra le parti firmatarie, garantendo alla startup l'agilità necessaria per adattare rapidamente la propria governance a nuove esigenze, come l'ingresso di un nuovo investitore o un cambio di strategia.  

Durata: Lo statuto ha una durata tendenzialmente indefinita, legata alla vita della società. I patti parasociali, invece, sono soggetti a limiti temporali. Per le società per azioni non quotate, l'articolo 2341-bis del Codice Civile stabilisce una durata massima di cinque anni, con possibilità di rinnovo. Se il patto è a tempo indeterminato, ogni contraente ha diritto di recedere con un preavviso di 180 giorni. Per le S.r.l., pur non essendoci un limite di legge esplicito, la giurisprudenza non ammette vincoli perpetui, riconoscendo il diritto di recesso ad nutum. Questa temporalità spinge i soci a rinegoziare e riallineare periodicamente i propri interessi.  

La tabella seguente sintetizza queste differenze cruciali, offrendo un quadro sinottico per orientare le scelte di fondatori e investitori.

CaratteristicaStatuto SocialePatto Parasociale
Natura GiuridicaAtto costitutivo, parte del contratto socialeContratto di diritto privato plurilaterale
EfficaciaReale, erga omnes (vincola tutti i soci, presenti e futuri)Obbligatoria, inter partes (vincola solo i firmatari)
PubblicitàPubblico (deposito Registro Imprese)Generalmente riservato e confidenziale
OpponibilitàOpponibile alla società e ai terziNon opponibile alla società e ai terzi
ModificabilitàComplessa (delibera assembleare, maggioranze qualificate)Flessibile (accordo tra i paciscenti)
DurataIndeterminata (salvo diversa previsione)Determinata (max 5 anni per S.p.A.) o Indeterminata con diritto di recesso
ViolazioneLa delibera è invalida/annullabileLa delibera è valida; sorge solo obbligo di risarcimento danni tra i paciscenti

 

L'analisi di queste distinzioni rivela una verità più profonda: lo statuto codifica il minimo legale necessario per l'esistenza della società, mentre il patto parasociale codifica le aspettative relazionali e le intese strategiche che ne determinano il successo. Una startup nasce da una stretta di mano, da una visione condivisa, da un "contratto psicologico" tra i fondatori. Lo statuto, spesso redatto su modelli standard, non può catturare questa complessità. Con l'ingresso di investitori e la crescita del team, la fiducia informale iniziale viene messa a dura prova da interessi puramente finanziari e da nuove dinamiche di potere. Il patto parasociale agisce da ponte, traducendo quel patto di fiducia originario in una struttura legale robusta, capace di resistere alle turbolenze della crescita e di allineare gli interessi di tutti gli stakeholder verso un obiettivo comune.

 

Sezione 2: L'Anatomia di un Accordo Blindato: Le Clausole Indispensabili per la Tua Startup

 

Superata la distinzione teorica, è il momento di entrare nel cuore strategico del patto parasociale, analizzandone le clausole fondamentali. Queste non vanno considerate come singole disposizioni legali, ma come un sistema integrato di pesi e contrappesi, un insieme di strumenti progettati per governare la vita della startup in ogni sua fase, dalla gestione ordinaria agli eventi straordinari.  

 

 

Sindacati di Voto: Mantenere la Rotta Strategica

I sindacati di voto sono accordi con cui i soci paciscenti si impegnano a esercitare il proprio diritto di voto in assemblea in modo coordinato e conforme a una decisione preventiva. Per i fondatori di una startup, rappresentano il meccanismo principale per mantenere il controllo sulla direzione strategica dell'azienda, anche a seguito di round di finanziamento che diluiscono la loro quota di capitale. Attraverso un sindacato di voto, è possibile stabilire che decisioni cruciali (es. approvazione del business plan, operazioni straordinarie, nomina degli amministratori) richiedano il consenso unanime o a maggioranza qualificata dei soli fondatori, neutralizzando di fatto il peso numerico di nuovi soci.  

 

Sindacati di Blocco e Clausole sulla Circolazione: Proteggere l'Integrità della Compagine

Questi patti mirano a limitare o regolare il trasferimento delle partecipazioni sociali, con l'obiettivo di preservare la stabilità e la coesione della compagine sociale. Le clausole più comuni includono:  

 

Clausola di Lock-up: Impone ai soci (in particolare ai fondatori) il divieto di vendere le proprie quote per un determinato periodo di tempo (es. 3-5 anni). Questa clausola è fondamentale per dimostrare agli investitori l'impegno a lungo termine del team fondatore e per evitare uscite premature che potrebbero destabilizzare l'azienda.  

Diritto di Prelazione: Stabilisce che il socio che intende vendere le proprie quote debba offrirle preventivamente agli altri soci (o a una categoria di essi) alle stesse condizioni pattuite con il potenziale acquirente terzo. Ciò consente di mantenere la proprietà "in famiglia" e di impedire l'ingresso di soggetti non graditi.  

Clausola di Gradimento: Subordina l'efficacia della cessione al consenso ("gradimento") di un organo sociale (es. il CdA) o degli altri soci. Per garantirne la validità, è cruciale che, in caso di diniego del gradimento, al socio venditore sia offerta un'alternativa, come l'obbligo per gli altri soci di acquistare la sua quota a un prezzo equo o il diritto di recesso.  

 

 

Diritti di Co-Vendita: Bilanciare gli Interessi di Maggioranza e Minoranza

Queste clausole sono essenziali per regolare le dinamiche di una potenziale vendita totalitaria della società (exit):

Tag-along (Diritto di Seguito): Protegge i soci di minoranza. Stabilisce che, se un socio di maggioranza riceve un'offerta per la vendita della sua partecipazione, i soci di minoranza hanno il diritto di "accodarsi" all'operazione e vendere le proprie quote allo stesso acquirente e alle medesime condizioni. Questo evita che i piccoli soci rimangano "intrappolati" in una società con un nuovo socio di maggioranza sconosciuto.  

Drag-along (Obbligo di Seguito): Protegge i soci di maggioranza (tipicamente gli investitori). Prevede che, se la maggioranza accetta un'offerta di acquisto per il 100% della società, essa ha il diritto di "trascinare" i soci di minoranza e obbligarli a vendere le loro quote alle stesse condizioni. Questa clausola è cruciale per garantire una "exit" pulita e completa, impedendo che un socio di minoranza possa bloccare un'operazione strategica vantaggiosa per tutti.  

 

 

 

Gestione dell'Uscita dei Soci: Le Clausole Good Leaver & Bad Leaver

In una startup, il capitale umano è un asset fondamentale. È quindi vitale regolare in anticipo le conseguenze dell'uscita di un socio-chiave. Le clausole leaver definiscono le condizioni economiche di tale uscita in base alle circostanze:

Good Leaver: Si applica quando il socio lascia la società per cause non a lui imputabili e non pregiudizievoli per l'azienda (es. morte, invalidità permanente, licenziamento senza giusta causa). In questo caso, il socio (o i suoi eredi) ha diritto a vendere le proprie quote al fair market value, ovvero al loro valore di mercato.  

Bad Leaver: Si attiva in caso di uscita per cause imputabili al socio (es. dimissioni volontarie prima di un certo termine, licenziamento per giusta causa, grave violazione degli obblighi contrattuali). In questa ipotesi, il socio è obbligato a vendere le proprie quote a un prezzo penalizzante, spesso il minore tra il valore nominale e il costo di sottoscrizione. Questa clausola ha un potente effetto deterrente contro comportamenti opportunistici e protegge la società e gli altri soci.  

 

Tutela degli Investitori: La Liquidation Preference

Questa è una clausola tipicamente richiesta dai fondi di venture capital e dai business angel. Stabilisce che, in caso di "evento di liquidazione" (come la vendita della società, una fusione o la sua liquidazione), gli investitori abbiano il diritto di essere rimborsati del capitale investito in via prioritaria rispetto a tutti gli altri soci (i titolari di quote ordinarie, come i fondatori). Spesso, la clausola prevede anche un multiplo (es. 1x, 2x l'investimento) e può essere "partecipating" (l'investitore, dopo aver ricevuto la preferenza, partecipa anche alla successiva ripartizione pro-quota del residuo) o "non-participating". Comprendere a fondo questa clausola è essenziale per i fondatori, poiché incide profondamente sulla ripartizione del valore in caso di exit.  

 

Protezione del Know-How e della Proprietà Intellettuale

Per una startup tecnologica, la proprietà intellettuale (IP) è spesso l'asset di maggior valore. Il patto parasociale deve contenere clausole ferree per proteggerla:

Patto di Non Concorrenza e Riservatezza: Vieta ai soci, per un determinato periodo di tempo dopo la loro uscita dalla società, di avviare o collaborare con attività in concorrenza e di divulgare informazioni riservate.  

Cessione della Proprietà Intellettuale: Assicura che qualsiasi diritto di proprietà intellettuale sviluppato dai fondatori o dai dipendenti nell'ambito dell'attività sociale sia automaticamente e integralmente di proprietà della società.

L'insieme di queste clausole non è una semplice lista di controllo legale. Letto in filigrana, un patto parasociale racconta una storia: la storia futura della relazione tra i soci. Definisce come verranno prese le decisioni (sindacati di voto), come il gruppo rimarrà unito (clausole di blocco), come ci si separerà in circostanze favorevoli o avverse (clausole leaver), e come verrà distribuito il frutto del lavoro comune (clausole di exit e liquidation preference). La vera abilità di un consulente legale non sta solo nel redigere singole clausole a regola d'arte, ma nel costruire una narrazione coerente che rifletta la cultura e i valori della startup, creando un equilibrio di potere che attragga i partner giusti – siano essi co-fondatori, dipendenti chiave o investitori – e allinei gli interessi di tutti verso il successo a lungo termine.

 

Sezione 3: In Claris Non Fit Interpretatio? La Giurisprudenza Recente Fa Luce sulle Zone d'Ombra

Sebbene un patto parasociale ben redatto miri alla massima chiarezza, la complessità delle relazioni societarie rende i conflitti quasi inevitabili. È nell'aula di un tribunale che la resilienza di questi accordi viene messa alla prova. Un antico brocardo latino recita in claris non fit interpretatio (nelle questioni chiare non serve interpretazione), ma la realtà del diritto societario è ben più sfumata. La giurisprudenza più recente, infatti, si muove sempre più in una direzione che valorizza principi superiori come la buona fede e l'interesse sociale, andando oltre il mero dato letterale del contratto. Come suggerisce un'altra massima, "Bonae fidei non congruit de apicibus iuris disputare" , non è conforme a buona fede cavillare sulle sottigliezze del diritto. I giudici moderni, soprattutto nelle sezioni specializzate in materia di impresa, tendono a ricercare la "causa in concreto" dell'accordo, ovvero la sua reale funzione economico-sociale.  

L'analisi di alcune recenti e significative pronunce offre lezioni preziose per chiunque si appresti a redigere o a firmare un patto parasociale.

 

Caso 1: L'Opzione Put e il Limite del Patto Leonino (Corte di Cassazione, Ord. n. 27283/2024)

Una delle clausole più dibattute è l'opzione "put", che conferisce a un socio il diritto di vendere le proprie partecipazioni agli altri soci a un prezzo predeterminato. Il rischio è che tale clausola possa violare il divieto di "patto leonino" (art. 2265 c.c.), che sancisce la nullità di qualsiasi accordo che escluda totalmente un socio dalla partecipazione agli utili o alle perdite.  

Con la recente Ordinanza n. 27283 del 2 ottobre 2024, la Corte di Cassazione ha fornito un criterio interpretativo fondamentale. La Suprema Corte ha statuito che per aversi un patto leonino nullo, l'esclusione dal rischio d'impresa deve essere "totale" e "costante". Il patto di opzione put, pertanto, non è di per sé nullo. La sua validità deve essere valutata nel contesto dell'intera operazione economica. Se l'opzione è parte di una più ampia e legittima strategia commerciale – ad esempio, per garantire una via d'uscita a un investitore finanziario dopo un certo periodo o per risolvere una situazione di stallo – e non serve a esonerare in modo permanente e assoluto il socio da ogni rischio, la clausola è da ritenersi valida.  

Lezione Pratica: La strutturazione di opzioni put e call deve essere sempre ancorata a una logica di business trasparente e funzionale. È essenziale che dal patto emerga chiaramente che tali strumenti non sono un mero artificio per alterare la natura stessa del contratto sociale, ma meccanismi per la gestione efficiente del capitale e delle relazioni tra soci.

 

Caso 2: La Nullità dei Patti "Scudo" (Tribunale di Catanzaro, Sez. Impresa, Sent. n. 1109/2024)

Un'altra area di grande interesse riguarda i patti che limitano i diritti e i doveri dei soci, in particolare l'esercizio dell'azione di responsabilità contro gli amministratori. Con la sentenza n. 1109 del 28 maggio 2024, il Tribunale di Catanzaro si è pronunciato sulla nullità di un patto parasociale con cui un socio si impegnava preventivamente a non contestare l'operato pregresso di un ex amministratore.  

Il Tribunale ha ribadito un principio cardine del diritto societario: l'interesse sociale è un bene giuridico indisponibile e superiore alla volontà dei singoli soci. Un patto che impegni i soci a votare contro l'interesse della società – ad esempio, rinunciando a un'azione di responsabilità legittima – è nullo per illiceità della causa, in quanto si pone in contrasto con norme imperative dell'ordinamento. La tutela della società e del suo patrimonio prevale su qualsiasi accordo privato che miri a creare uno "scudo" di impunità per gli amministratori.  

Lezione Pratica: È impossibile utilizzare un patto parasociale per sterilizzare i doveri fiduciari di soci e amministratori. Qualsiasi clausola che miri a limitare preventivamente il diritto-dovere di agire nell'interesse della società (come il diritto di promuovere un'azione di responsabilità o di approvare con cognizione di causa il bilancio) è destinata a essere travolta da un giudizio di nullità.

 

Caso 3: I Criteri di Interpretazione del Contratto (Tribunale di Firenze, Sent. 07/08/2023)

Cosa accade quando una clausola è ambigua? La sentenza del Tribunale di Firenze del 7 agosto 2023 offre una guida preziosa sui criteri ermeneutici che i giudici devono seguire. Il Tribunale ha sottolineato che l'interpretazione non può fermarsi al senso letterale delle parole (art. 1362 c.c.), ma deve indagare la "comune intenzione delle parti", desumibile anche dal loro comportamento complessivo, e deve sempre avvenire secondo il principio di  buona fede (art. 1366 c.c.).

Questo significa che ogni parte, nell'eseguire il contratto, ha il dovere di salvaguardare l'interesse della controparte, nei limiti di un apprezzabile sacrificio. Inoltre, l'interpretazione deve essere orientata a preservare l'utilità del contratto (interpretazione utile, art. 1367 c.c.) e a considerare le clausole nel loro complesso, le une per mezzo delle altre (art. 1363 c.c.).  

 

Lezione Pratica: La chiarezza è fondamentale, ma non sempre sufficiente. Per rendere un patto "a prova di giudice", è di vitale importanza includere delle premesse ("recitals") chiare e dettagliate, che esplicitino il contesto, gli obiettivi e la causa in concreto dell'accordo. Queste premesse non sono mere clausole di stile, ma forniscono al giudice gli strumenti per interpretare ogni singola disposizione alla luce dell'originaria e comune volontà delle parti, riducendo drasticamente il rischio di interpretazioni creative o distorsive in caso di contenzioso.

Queste sentenze dimostrano che l'autonomia contrattuale dei soci non è assoluta. La giurisprudenza agisce come un "co-redattore" silenzioso di ogni patto parasociale, imponendo il rispetto di principi inderogabili. La vera expertise legale non consiste solo nel tradurre in clausole la volontà del cliente, ma nell'anticipare come un giudice leggerà quelle clausole, assicurando che il patto sia non solo contrattualmente solido, ma anche e soprattutto giudizialmente resiliente.

 

Sezione 4: Il Regime Speciale delle Startup Innovative: Sinergie tra Legge e Autonomia Privata

 

Il legislatore italiano, a partire dal D.L. 179/2012 ("Startup Act") e con successivi interventi (fino alla L. 193/2024), ha creato un ecosistema normativo di favore per le "startup innovative", introducendo significative deroghe al diritto societario comune. Questo regime speciale non sostituisce la necessità di un patto parasociale, ma, al contrario, ne amplifica l'importanza strategica, richiedendo un'attenta armonizzazione tra le nuove facoltà concesse dalla legge e l'autonomia privata.  

 

Le principali aree di sinergia sono:

Categorie Speciali di Quote: Una delle più importanti deroghe consente alle startup innovative costituite in forma di S.r.l. di creare categorie di quote con diritti diversi, anche senza diritto di voto o con diritti di voto non proporzionali, una flessibilità prima riservata alle S.p.A.. Questa facoltà è potentissima: permette di disegnare una struttura del capitale su misura, attraendo investitori finanziari con quote privilegiate (es. con diritti patrimoniali rafforzati ma senza voto) e mantenendo il controllo decisionale in capo ai fondatori. Il patto parasociale diventa il luogo deputato a regolare nel dettaglio le relazioni tra queste diverse categorie di quote, specificando i diritti di veto, le regole di circolazione e le priorità in caso di exit.  

 

Work for Equity: La normativa agevola i piani di incentivazione basati sull'assegnazione di quote o strumenti finanziari a dipendenti, collaboratori e amministratori in cambio della loro opera o servizi. Il patto parasociale è essenziale per disciplinare questi rapporti. Deve definire con precisione le condizioni divesting (il periodo di maturazione necessario per acquisire la piena titolarità delle quote), le clausole good/bad leaver specifiche per i beneficiari di questi piani e i loro eventuali diritti di voto, garantendo che l'incentivo sia allineato alla permanenza e alla performance a lungo termine.

Equity Crowdfunding: Le startup innovative possono raccogliere capitali dal pubblico attraverso portali online autorizzati. Questo introduce nella compagine sociale una moltitudine di piccoli investitori, i cui diritti devono essere gestiti con attenzione. Spesso, le stesse piattaforme di crowdfunding richiedono l'adozione di patti parasociali o di clausole statutarie che tutelino gli investitori della folla, ad esempio attraverso diritti di tag-along o specifici obblighi informativi. Il patto parasociale principale tra fondatori e investitori istituzionali deve essere coordinato con questi impegni, per evitare conflitti e garantire una governance coerente.  

Questo quadro normativo speciale, se da un lato offre enormi opportunità, dall'altro introduce un grado di complessità gestionale e legale significativamente più elevato. Una struttura del capitale con diverse classi di quote, piani di work for equity e soci provenienti dal crowdfunding richiede una architettura contrattuale sofisticata per funzionare senza attriti. Questa complessità, tuttavia, rappresenta un'opportunità per il consulente legale esperto. La capacità di trasformare queste complessità in un vantaggio strategico – disegnando una struttura societaria e un patto parasociale perfettamente ottimizzati per attrarre capitali diversi, motivare i talenti e proteggere la visione dei fondatori – è ciò che distingue una consulenza legale ordinaria da una di alto valore aggiunto, in grado di contribuire attivamente al successo dell'impresa.

 

Conclusione: Un Patto per il Futuro, Non per la Sfiducia

Al termine di questa analisi, emerge con forza un principio fondamentale: il patto parasociale non è un semplice contratto, ma un pilastro strategico su cui edificare il futuro di una startup. È lo strumento che traduce la visione e la fiducia iniziali in un'architettura di governance resiliente, capace di adattarsi alla crescita, gestire i conflitti e allineare gli interessi di tutti gli attori coinvolti.

Abbiamo visto come si distingua nettamente dallo statuto, offrendo riservatezza e flessibilità laddove lo statuto impone pubblicità e rigidità. Abbiamo dissezionato le sue clausole essenziali, comprendendo come ognuna di esse – dai sindacati di voto alle clausole leaver, dal drag-along alla liquidation preference – non sia una mera tecnicalità, ma un tassello di un mosaico che definisce il potere, la responsabilità e la ripartizione del valore. Infine, l'esame della giurisprudenza più recente ci ha insegnato che l'autonomia privata non è illimitata, ma deve sempre confrontarsi con principi inderogabili come la buona fede e la tutela dell'interesse sociale, rendendo la consulenza legale esperta non solo utile, ma indispensabile.

Stipulare un patto parasociale non è un atto che nasce dalla sfiducia o dalla previsione del fallimento. Al contrario, è un atto di maturità imprenditoriale, una dichiarazione di intenti che dimostra la serietà del progetto e la volontà di costruire un'impresa su fondamenta solide e trasparenti. È un investimento in chiarezza che previene future ambiguità, minimizza i rischi di contenziosi distruttivi e libera le energie dei fondatori, permettendo loro di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: innovare e far crescere il business.

La stesura di un patto parasociale è un momento decisivo nella vita di una startup. Affidarsi a professionisti esperti in Diritto Societario non è un costo, ma il primo e più importante investimento nel vostro futuro. Contattate Studio Legale MP per una consulenza strategica e per redigere un accordo che protegga la vostra visione e acceleri la vostra crescita.

Hai bisogno di assistenza o di un preventivo?

  • 01 settembre 2025
  • Marco Panato

Autore: Avv. Marco Panato


Avv. Marco Panato -

Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).

E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.