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Diritto alla salute, ricorsi amministrativi e responsabilità della sanità pubblica in Italia e in Veneto - Studio Legale MP - Verona

La tutela del paziente di fronte a dinieghi di cure, ritardi nelle prestazioni e disservizi del sistema sanitario pubblico: strumenti di ricorso, obblighi dell’amministrazione e ultime novità giurisprudenziali su diritto alla salute, risarcimento danni e organizzazione sanitaria in ambito nazionale e nella Regione Veneto

 

Il quadro normativo: diritto alla salute e organizzazione della sanità pubblica

Il diritto alla salute è garantito ai massimi livelli dal nostro ordinamento. L’articolo 32 della Costituzione sancisce che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». Su questo principio si fonda il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), istituito con la legge n. 833/1978, che assicura l’erogazione universale delle cure.

In Italia la sanità pubblica è organizzata su base regionale: lo Stato fissa i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), cioè le prestazioni e servizi che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, mentre le Regioni, attraverso i rispettivi Servizi Sanitari Regionali, pianificano ed erogano concretamente l’assistenza. Ogni Regione adotta un piano sanitario regionale per programmare strutture, servizi e risorse: ad esempio, il Veneto si è dotato del Piano Socio-Sanitario Regionale 2019-2023 (L.R. Veneto 28 dicembre 2018, n. 48).

Un caso emblematico ha riguardato proprio il Veneto: il TAR Veneto aveva sollevato questione di legittimità costituzionale su una norma che consentiva, in via eccezionale, di conferire incarichi a medici privi di specializzazione. La Corte Costituzionale, con sentenza n. 36/2022, ha dichiarato inammissibili le questioni, lasciando invariata la norma ma chiarendo che le Regioni non possono sacrificare i livelli essenziali di tutela.

Come ricorda John Locke, «le leggi sono fatte per gli uomini e non gli uomini per le leggi»: anche nell’organizzazione sanitaria, le regole devono servire i cittadini. Non a caso il brocardo latino recita: salus populi suprema lex.

 

Contenzioso sanitario: ricorsi contro dinieghi di prestazioni e altri atti illegittimi

Il cittadino può trovarsi di fronte a dinieghi di prestazioni, provvedimenti di esclusione o inerzia della P.A.. In questi casi, il rimedio è il ricorso al TAR competente per territorio.

Cure all’estero e rimborsi

Il Consiglio di Stato (sent. n. 10283/2023) ha stabilito che non spetta il rimborso delle spese sostenute all’estero per terapie che non rientrano nei LEA, ribadendo che la discrezionalità tecnica trova limite nell’elenco delle prestazioni essenziali. È l’applicazione di un principio duro ma chiaro: summum ius, summa iniuria.

Al contrario, il TAR Puglia Lecce (sent. 14.02.2023) ha accolto il ricorso della famiglia di Nica Chisena, annullando il diniego dell’ASL di Taranto e riconoscendo il rimborso delle cure svolte in Austria, valorizzando il beneficio concreto ottenuto dalla paziente.

 

Silenzio e inerzia della P.A.

Altre volte l’illegittimità deriva dall’inerzia dell’ente pubblico. In questi casi è esperibile il ricorso contro il silenzio-inadempimento. Proprio in Veneto, la Giunta regionale nel 2024 ha dovuto nominare un commissario ad acta in esecuzione di una sentenza del TAR Veneto (Sez. III, n. 1174/2023).

La legge 241/1990 consente inoltre di chiedere il risarcimento per danno da ritardo, purché il cittadino abbia previamente attivato i rimedi interni (come il potere sostitutivo).

 

Responsabilità e risarcimento: quando la sanità pubblica deve rispondere dei danni

Il cittadino può ottenere anche il risarcimento dei danni derivanti da comportamenti omissivi o illegittimi della sanità pubblica.

Liste d’attesa e urgenza delle cure

Il Tribunale di Genova (sent. 18.10.2024) ha condannato un’ASL a risarcire i genitori di un bambino autistico che avevano sostenuto spese private per terapie ABA durante un’attesa di 34 mesi per l’avvio delle prestazioni pubbliche. Il giudice ha affermato che se la cura è necessaria ed urgente, essa è a carico del sistema pubblico – con o senza preventiva autorizzazione – ed è rimborsabile.

Progetti individuali per disabili

Il TAR Calabria Catanzaro (sent. 28.01.2022) e il Consiglio di Stato (sent. n. 1373/2024) hanno condannato un Comune per la mancata predisposizione di un progetto di vita personalizzato ex art. 14 L. 328/2000, riconoscendo al minore disabile un risarcimento per il danno esistenziale e morale.

 

Conclusioni

Il diritto amministrativo sanitario è un settore in continua evoluzione, che richiede equilibrio tra uniformità del sistema e personalizzazione delle cure. Le sentenze esaminate dimostrano che il giudice può intervenire sia per annullare atti illegittimi sia per riconoscere risarcimenti quando la sanità pubblica fallisce nei propri obblighi.

Per i cittadini significa poter contare su strumenti concreti di tutela: ricorso al TAR contro dinieghi e silenzi, richieste risarcitorie per ritardi e omissioni, fino all’ottenimento di provvedimenti cautelari urgenti. È fondamentale documentare la situazione clinica e le spese sostenute, così da dimostrare il nesso tra il comportamento dell’amministrazione e il danno subito.

Come ricordava Platone, «le leggi sono fatte per gli uomini, non gli uomini per le leggi»: nella sanità, questo principio deve tradursi in azioni concrete che pongano il diritto alla salute davvero al primo posto.

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  • 01 settembre 2025
  • Marco Panato

Autore: Avv. Marco Panato


Avv. Marco Panato -

Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).

E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.