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Check-in da remoto: il TAR Lazio annulla l'obbligo di identificazione de visu per le strutture ricettive - Studio Legale MP - Verona

La sentenza n. 10210/2025 del TAR Lazio dichiara illegittima la circolare del Ministero dell'Interno che imponeva l'identificazione fisica degli ospiti, ripristinando la possibilità del self check-in.


Il TAR Lazio, con la sentenza n. 10210/2025, ha annullato la circolare ministeriale che obbligava le strutture ricettive all'identificazione fisica degli ospiti, riconoscendo la legittimità del check-in da remoto.

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con la sentenza n. 10210/2025, ha annullato la circolare del Ministero dell'Interno del 18 novembre 2024, che imponeva alle strutture ricettive l'obbligo di identificare fisicamente gli ospiti. Questa decisione rappresenta un passo significativo verso la semplificazione delle procedure nel settore dell'ospitalità, riconoscendo la validità del check-in da remoto.

Quadro Normativo

Ai sensi dell'articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), le strutture ricettive sono tenute a comunicare alle autorità di pubblica sicurezza le generalità delle persone alloggiate. La riforma introdotta dal D.L. n. 201/2011 ha semplificato tali adempimenti, consentendo la trasmissione telematica dei dati attraverso il portale "Alloggiati Web", senza richiedere l'identificazione fisica degli ospiti.

Spiegazione Pratica

La circolare del Ministero dell'Interno del 18 novembre 2024 aveva reintrodotto l'obbligo di identificazione de visu, imponendo ai gestori delle strutture ricettive di verificare fisicamente l'identità degli ospiti al momento del check-in. Tale obbligo si è rivelato particolarmente gravoso per il settore extralberghiero, che spesso opera con risorse limitate e si avvale di sistemi automatizzati per la gestione degli arrivi.

La sentenza del TAR Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione FARE (Associazioni Ricettività Extralberghiere), dichiarando illegittima la circolare ministeriale per diversi motivi.

Contrasto con la normativa vigente:
l'obbligo di identificazione fisica si pone in contrasto con la semplificazione degli adempimenti amministrativi prevista dalla riforma del 2011.

Mancanza di giustificazioni adeguate:
la circolare non forniva motivazioni sufficienti per l'introduzione dell'obbligo, basandosi su riferimenti generici a eventi come il Giubileo o a situazioni internazionali non specificate.

Violazione del principio di proporzionalità:
l'obbligo imposto risultava eccessivo rispetto agli obiettivi di sicurezza perseguiti, soprattutto considerando le alternative tecnologiche disponibili per l'identificazione degli ospiti.

Riferimento alla Cassazione

A rafforzare il principio per cui le pubbliche amministrazioni non possono introdurre nuovi obblighi o limitazioni con strumenti amministrativi privi di rango normativo, si segnala la sentenza della Corte di Cassazione penale, Sez. VI, n. 33813 del 31 luglio 2023.

In quella occasione, la Cassazione ha affermato che le circolari amministrative non possono incidere sui diritti o sugli obblighi dei cittadini in assenza di una chiara base normativa, ribadendo così un principio fondamentale del diritto amministrativo: le circolari sono meri atti interni privi di efficacia vincolante verso i terzi.

Anche se riferita a un ambito diverso (la legittimazione dell’amministratore di condominio a presentare querela), la pronuncia rafforza il concetto per cui l’autorità amministrativa non può attribuirsi poteri regolatori non conferiti dalla legge, concetto che il TAR Lazio ha ritenuto centrale nella propria sentenza n. 10210/2025.

Errori da Evitare

  • È fondamentale che le strutture ricettive comprendano che, in assenza di una specifica previsione normativa, non possono essere imposti obblighi aggiuntivi attraverso circolari ministeriali.
  • L'introduzione di nuovi adempimenti deve avvenire nel rispetto dei principi di legalità e proporzionalità, evitando di gravare eccessivamente su settori già regolamentati.

Takeaway - Punti Chiave

La sentenza n. 10210/2025 del TAR Lazio rappresenta un riconoscimento dell'importanza dell'innovazione tecnologica nel settore dell'ospitalità e della necessità di bilanciare le esigenze di sicurezza con quelle di semplificazione amministrativa. Il ripristino della possibilità di effettuare il check-in da remoto offre alle strutture ricettive, in particolare a quelle extralberghiere, l'opportunità di operare in modo più efficiente e conforme alle normative vigenti.

Hai bisogno di un aiuto?

Le strutture ricettive sono invitate a rivedere le proprie procedure di check-in alla luce della recente sentenza, assicurandosi di adottare sistemi conformi alla normativa attuale. È sempre consigliabile consultare un esperto legale per valutare le modalità più appropriate per l'identificazione degli ospiti, garantendo al contempo la sicurezza e la conformità alle disposizioni di legge. Se hai dubbi, non esitare e contattaci: richiedi una consulenza gratuita, insieme valuteremo la soluzione migliore per te.

Autore: Avv. Marco Panato


Avv. Marco Panato -

Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).

E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.