Il Modello 231, introdotto con il Decreto Legislativo n. 231 del 8 giugno 2001, rappresenta un importante strumento di prevenzione per le imprese che operano sul territorio italiano. Esso prevede l'adozione di un sistema di organizzazione, gestione e controllo volto a prevenire la commissione di reati da parte dei dipendenti e degli amministratori. La sua adozione è divenuta negli anni sempre più fondamentale per garantire una gestione aziendale etica e responsabile.
L'efficacia esimente di un valido Modello 231 (in seguito anche MOGC) è stata confermata da numerose pronunce giurisprudenziali. Un esempio significativo è la sentenza della Corte di Cassazione n. 30328 del 2013, in cui è stato ribadito che l'adozione del Modello 231 da parte di un'impresa costituisce un valido strumento per evitare l'applicazione delle sanzioni previste dal Decreto Legislativo n. 231/2001 in caso di commissione di reati da parte dei propri dipendenti o amministratori. Ancora, si veda alla sentenza del Tribunale di Milano del 16 dicembre 2014, in cui è stato riconosciuto che l'adozione del Modello 231, oltre a garantire una gestione aziendale etica, può rappresentare un fattore decisivo per la tutela dell'immagine e della reputazione dell'impresa stessa; in termini similari si è espressa la Corte di Cassazione, Sez. VI Penale, Sentenza n. 24234 del 28 marzo 2019 dove la Corte ha affermato che l'efficacia del Modello 231 è condizionata alla sua effettiva attuazione e all'efficacia del sistema di controllo interno. In particolare, la Corte ha sottolineato che l'adozione formale del Modello 231 da parte dell'impresa non è sufficiente a escludere la responsabilità amministrativa dell'ente in caso di commissione di reati da parte dei dipendenti o amministratori. Per garantire l'efficacia del Modello 231, è necessario che l'ente dimostri di aver adottato un sistema di controllo interno adeguato e di averlo concretamente attuato e monitorato nel tempo. Ancora, nella pronuncia della Sez. VI Penale, Sentenza n. 44918 del 22 ottobre 2020, la Corte di Cassazione ha ribadito l'importanza dell'effettiva attuazione del Modello 231, sottolineando che la responsabilità amministrativa dell'ente può essere esclusa solo qualora si dimostri che il Modello 231 è stato adeguatamente adottato e che il sistema di controllo interno è stato correttamente implementato e monitorato. La Corte ha anche evidenziato che l'ente deve dimostrare di aver posto in essere tutte le misure necessarie per prevenire la commissione di reati, anche attraverso la vigilanza svolta dall'organismo di vigilanza (OdV). Occorre quindi un MOGC idoneo, correttamente implementato ed attuato.
L'utilità del Modello 231 risiede principalmente nella sua capacità di offrire alle imprese una struttura organizzativa e gestionale che prevenga attivamente la commissione di reati. Tra gli elementi fondamentali del MOGC vi sono la mappatura dei rischi, l'adozione di protocolli interni, la formazione del personale e la nomina di un organismo di vigilanza (OdV) incaricato di monitorare il rispetto delle disposizioni contenute nel Modello stesso.
Inoltre, l'adozione del Modello 231 consente alle imprese di dimostrare concretamente la propria responsabilità sociale ed etica nei confronti dei propri stakeholder, contribuendo così a migliorare la reputazione e la competitività sul mercato.
In conclusione, il Modello 231 rappresenta uno strumento fondamentale per le imprese che operano sul territorio italiano, in quanto garantisce una gestione aziendale etica e responsabile e previene efficacemente la commissione di reati. La giurisprudenza italiana ha più volte confermato l'efficacia e l'utilità di tale strumento, sottolineando l'importanza dell'adozione del Modello 231 per la tutela dell'immagine e della reputazione delle imprese.
Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).
E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.
