Un errore della banca nella segnalazione alla Centrale Rischi può rovinare la reputazione finanziaria di una persona. Vediamo cosa prevede la legge e cosa ha stabilito il Tribunale di Roma con l’ordinanza del 30 gennaio 2025.
La Centrale Rischi è un sistema gestito dalla Banca d’Italia che raccoglie informazioni sui debiti delle persone e delle aziende verso le banche o altri intermediari finanziari. Serve a far capire alle banche se un cliente è affidabile o rischioso. Le banche consultano questi dati prima di decidere se concedere prestiti, mutui o altri finanziamenti.
Tuttavia, se una banca segnala un cliente in modo scorretto o senza giustificato motivo, possono esserci gravi conseguenze per chi viene segnalato: ad esempio, non riuscire più a ottenere un prestito o subire danni all’immagine.
Una segnalazione è illecita quando la banca la fa senza che ci siano i requisiti richiesti dalla legge.
La Cassazione ha chiarito che non basta un semplice ritardo di pagamento per procedere con la segnalazione. La banca deve prima valutare attentamente la situazione del cliente, per capire se c’è una vera difficoltà economica, grave e duratura. Se non fa questa valutazione, la segnalazione è da considerare illegittima.
Con l’ordinanza del 30 gennaio 2025, il Tribunale di Roma ha stabilito che:
“La banca non può procedere alla segnalazione in Centrale Rischi senza aver prima accertato l’effettiva e non transitoria difficoltà economica del cliente. La segnalazione automatica, basata su ritardi nei pagamenti o su situazioni temporanee, è illecita.”
In quel caso, il cliente era stato segnalato per un insoluto di poche migliaia di euro, senza che la banca avesse valutato il contesto: il cliente, infatti, aveva da poco perso il lavoro, ma stava già provvedendo a saldare il debito. Il Tribunale ha condannato la banca a risarcire i danni per la segnalazione ingiusta.
Anche la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3671 del 9 febbraio 2024, ha confermato che:
“La banca che ritarda la cancellazione della segnalazione alla Centrale Rischi, pur sapendo che il cliente ha saldato i suoi debiti o non presenta più condizioni di sofferenza, è responsabile dei danni causati.”
Questa decisione rafforza la tutela dei cittadini e delle imprese contro errori o comportamenti scorretti degli istituti di credito.
Chi subisce una segnalazione illecita può chiedere il risarcimento dei danni, che possono essere:
-Danni economici, ad esempio per la perdita di un finanziamento o un’occasione di investimento.
- Danni morali, legati al disagio, allo stress e al danno alla reputazione, soprattutto per chi svolge attività professionali o imprenditoriali.
- La Cassazione, con la sentenza n. 29252 del 13 novembre 2024, ha riconosciuto anche il danno all’immagine e alla reputazione come risarcibile in caso di segnalazione sbagliata.
Queste tipologie andranno valutate per ogni singolo e concreto caso.
Esempio 1: Piccolo ritardo, grande danno
Marco ha un’attività commerciale e, per un breve periodo, ha ritardato il pagamento di una rata di un prestito. La banca lo segnala subito alla Centrale Rischi, senza aspettare né verificare la situazione. Quando Marco prova a chiedere un altro finanziamento per rinnovare il suo negozio, viene respinto a causa della segnalazione. In questo caso, Marco ha diritto a chiedere il risarcimento, perché la banca ha agito troppo in fretta.
Esempio 2: Segnalazione non cancellata
Lucia ha avuto problemi economici per un periodo, ma ha poi saldato tutti i suoi debiti. Nonostante ciò, la sua segnalazione rimane attiva in Centrale Rischi. Quando tenta di comprare casa e richiede un mutuo, le viene negato. La banca avrebbe dovuto aggiornare la situazione. Lucia può chiedere che la segnalazione venga rimossa e ottenere un risarcimento per il danno subito.
Le segnalazioni in Centrale Rischi non possono essere fatte in automatico, ma solo dopo una valutazione seria della condizione economica del cliente. Le banche hanno il dovere di agire con correttezza e rispetto, perché una segnalazione sbagliata può causare gravi danni.
Se ti accorgi di essere stato segnalato senza motivo, hai diritto di chiedere la cancellazione e ottenere un risarcimento. Le recenti decisioni del Tribunale di Roma e della Cassazione confermano che le banche non possono agire in modo superficiale o arbitrario.
Contattaci per una valutazione gratuita del tuo caso: analizzeremo la tua situazione, verificheremo la legittimità della segnalazione e ti aiuteremo a ottenere - dove possibile - giustizia e risarcimento.
Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).
E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.