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In caso di separazione i fratelli non si dividono - Studio Legale MP - Verona

In caso di separazione i fratelli non si dividono

In caso di separazione i fratelli non si dividono

I Fratelli e le Sorelle, hanno il diritto di crescere insieme, mantenendo così il proprio legame, anche nel caso in cui i genitori si separano , ne va della loro crescita morale e psicologica, dal momento che è già abbastanza traumatico assistere alla separazione dei propri genitori.

OrdinanzaFratelliMinori

La vicenda che ha determinato la decisione

Due genitori che hanno due figlie, si separano a seguito di un conflitto familiare. Una delle due bambine viene affidata, dal giudice, ai servizi sociali, con residenza in prevalenza presso il padre, separata quindi di fatto dalla sorella che resta con la madre.

La madre dopo questa decisione fa ricorso in Cassazione, chiedendo la modifica dell’affidamento dei figli minori. Ciò, lamentando, tra i vari profili, il fatto che in fase decisionale, non sia stata adeguatamente valutata la volontà espressa dalla figlia minore. La bambina infatti dal canto suo, dimostrava la volontà di continuare a vivere con la madre e la sorella.

La donna faceva altresì ricorso al principio di diritto secondo il quale “il diritto fondamentale di sorellanza e di fratellanza va tutelato ed in caso di separazione, i fratelli e le sorelle debbano essere collocati presso lo stesso genitore, salvo casi particolari”.

I Fratelli non si dividono, salvo seri motivi da valutare in maniera rigorosa

I giudici hanno accolto il ricorso della madre con l’ordinanza n. 12957/2018, sottolineando l’importanza effettiva della volontà della minore (in questo caso) dodicenne, sempre nell’alveo della valutazione del prevalente interesse del minore, ritenendo – in sostanza – che il giudice nel momento della decisione fosse stato un po’ frettoloso nel valutare le richieste della minore, chiaramente espresse e ritenute consoni anche dal consulente interpellato.

L’ordinanza sottolinea inoltre l’importanza del legame della minore con la sorella, che rappresenta il maggiore e stabilizzante elemento affettivo e quindi salvo casi di forza maggiore i Fratelli o le Sorelle non si dividono, specie contro la loro volontà. Precisa infatti il Collegio che: «E’ vero inoltre che il giudice non è tenuto a recepire, nei suoi provvedimenti, le dichiarazioni di volontà che emergono dall’ascolto del minore così come non è tenuto a recepire le conclusioni dell’indagine peritale. Tuttavia qualora il giudice intende disattendere tali dichiarazioni e tali conclusioni ha l’obbligo di motivare la sua decisione con particolare rigore e pertinenza. Nel caso in esame vi è stata una chiara volontà espressa dalla figlia di convivere con la madre e con la sorella con la quale ha un rapporto affettivo importante e di reciproco sostegno. Tale volontà è stata apprezzata dal consulente che ha ritenuto il legame con la sorella il maggior riferimento affettivo e stabilizzante […] Si impone in questi casi pertanto una rigorosa verifica della contrarietà al suo interesse, come condizione necessaria per disattenderle, delle valutazioni e aspirazioni espresse dal minore nel corso dell’ascolto».

Autore: Avv. Marco Panato


Avv. Marco Panato -

Avv. Marco Panato, avvocato del Foro di Verona e Dottore di Ricerca in Diritto ed Economia dell’Impresa – Discipline Interne ed Internazionali - Curriculum Diritto Amministrativo (Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Verona).

E' autore di pubblicazioni scientifiche in materia giuridica, in particolare nel ramo del diritto amministrativo. Si occupa anche di docenza ed alta formazione.